Nel weekend di Abu Dhabi sarebbe stato difficile ripetere il secondo posto – e il nostro miglior piazzamento stagionale – conquistato da Pierre al GP del Brasile. Tuttavia, su una pista in cui solamente le prime tre squadre hanno tagliato il traguardo a pieni giri, il nono posto di Daniil ci ha portato altri meritati punti.
Dopo la gara di Interlagos, Daniil è rimasto qualche giorno in Brasile con la sua famiglia – dal momento che la sua partner è brasiliana – mentre Pierre è tornato a casa in Francia, ancora in vena di festeggiare, per scoprire che i media francesi avevano invaso la sua città dopo quella bella performance. Ma ben presto è dovuto tornare alla routine da pilota professionista: prima di volare verso gli Emirati, ha passato una giornata al simulatore a Milton Keynes.
Siamo arrivati sul circuito di Yas Marina con l’obiettivo di difendere il nostro sesto posto in campionato e provare ad attaccare il quinto posto della Renault, cercando di segnare 8 punti più di loro. Missione compiuta solo nella prima parte, mentre per la seconda ci siamo andati solo vicini. Pierre era sesto nella classifica piloti e sarebbe stato un risultato che lo avrebbe reso fiero, perché gli sarebbe valso il titolo non ufficiale di “migliore degli altri”, in quanto gli unici piloti davanti a lui erano quelli delle prime tre squadre che hanno dominato l’anno. Sfortunatamente, però, l’incidente al primo giro con Lance Stroll – che ha mandato su tutte le furie Pierre – gli ha tolto la possibilità di difendere la posizione che, alla fine, è andata a un nostro ex pilota, Carlos Sainz.
Per quanto riguarda Daniil, la sua stella brillava sempre più luminosa mentre la notte nel deserto diventava sempre più scura. Insoddisfatto della sua auto in qualifica, insieme al team ha scelto una strategia coraggiosa che ha richiesto un grande impegno da parte sua. Daniil potrebbe essere soprannominato “Tyre Master”, perché è stato l’unico a fare il suo pit-stop al 41° giro per cambiare le gomme. Grazie alla strategia è riuscito a entrare in zona punti e poi, con una mossa audace, il russo ha superato anche Nico Hulkenberg per conquistare il nono posto.
Una delle tradizioni di fine anno è la classica fotografia del team in pit-lane. Abbiamo scattato la nostra giovedì, attirando una folla di curiosi. Anche se scattare materialmente la foto richiede giusto un paio di minuti, è necessaria tanta pianificazione e a ogni membro del team viene assegnato un posto specifico per sedersi, stare in piedi o inginocchiarsi. E poiché alla Toro Rosso amiamo riconoscere il contributo di tutti nel successo del team, invitiamo sempre i nostri partner della Honda, i ragazzi della ristorazione, gli ingegneri della Pirelli e chiunque altro ci dia una mano in pista.
Altra tradizione di fine anno è quella di rimanere ad Abu Dhabi per qualche giorno, dopo la gara, per i consueti test sulle gomme Pirelli. In pista scendono tutti i team, poiché il fornitore di gomme ci consente di provare le mescole che useremo durante la prossima stagione. Martedì mattina, sulla STR14, ci sarà Sean Gelael, mentre nel pomeriggio toccherà a Daniil mettersi al volante. Mercoledì, invece, sarà il turno di Pierre.
La cosa insolita è che, proprio per via dei test, dopo la gara di domenica non c’è stata la classica corsa frenetica nello smontare e imballare tutto, per poi tornare a casa. Ed è anche un bel modo per chiudere una stagione in cui abbiamo fatto progressi notevoli: un buon segno per il 2020, anno in cui la nostra formazione di piloti resterà invariata e le regole tecniche subiranno solo lievi modifiche.
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