22 Novembre 2024

Con le ultime due “salite” dalle Tribune fino a Cerda

Coppa Floriopoli: prima bandiera a scacchi per un remake di successo

Prima bandiera a scacchi per la Coppa Floriopoli e per il gruppo di 40 vetture che hanno tenuto a battesimo questa prima edizione. Il pubblico è tornato a ripopolare il villaggio sportivo creato da Vincenzo Florio e teatro di tutte le edizioni “mondiali” e poi fino al 1977, attratto dalla presenza di diverse vetture Sport protagoniste degli anni ’60 e  ’70.

“Era questo il nostro scopo – ha dichiarato Michele Merendino, ideatore ed organizzatore insieme a Daniele Spataro e Chico Paladino Florio, della manifestazione. E’ una doppia soddisfazione: vedere tanta gente e Floriopoli nuovamente “viva”, ed anche aver superato le mille difficoltà che un nuovo tipo di kermesse ha comportato. Abbiamo aperto una nuova strada ed ora ci metteremo al lavoro per la prossima edizione”.

Due le “salite” della domenica oltre alla prima disputata il sabato, cosa molto gradita ai partecipanti :“E’ sempre un’emozione tornare in Sicilia – ha commentato a caldo il collezionista austriaco Egon Hofer, la cui Ferrari Dino 206 SP è stata tra le più ammirate e vincitrice del premio “Best of Show”. Sono venuto alla Targa Florio nel 1967 con una Ferrari 250 GT, con poca fortuna, ma questa gara mi è rimasta nel cuore”. Gli fa eco Edoardo Magnone, presidente del Registro Fiat ed alla guida di una Abarth 2000 SP ex-ufficiale: “Una bellissima manifestazione, ricca di adrenalina e di ricordi legati all’edizione del 1966”. Alla vettura di Magnone la Giuria ha poi assegnato il riconoscimento di “Miglior Restauro”.

Un’altra Abarth, la 1000 SP di Renzo Marinai ha invece ricevuto il premio di “Vettura meglio conservata”, mentre il premio “Targa” per la vettura più rappresentativa dell’epopea della Targa Florio è andato alla bellissima Chevron B27 Cosworth del mantovano Luigi Moreschi, che ha partecipato con la stessa vettura con la quale nel ’77 il principe Enrico Grimaldi ed il pluricampione europeo della montagna Mauro Nesti si piazzarono al quarto posto.

Il premio Sciacchitano è stato assegnato all’equipaggio femminile composto da Monia Arizzi e Ana Paula Paladino Florio.

Il pubblico ha comunque eletto come loro beniamine la Chevron B23 di Maurizio Sbrilli , le Abarth 2000 SP di  Lorenzo Racamasco e Angelo Miniggio, l’Abarth biposto di Klaus Edel, la Porsche 910 del 1969 di Bernd Becker, l’Osella PA di Vito Veninata, l’Abarth OT 1300 di Carlo Steinhauslin, la Maserati 150S di Alessandro Musumeci, la Lotus 23 di Francesco Merendino, la Lancia Stratos Gruppo 4 ex Runfola di Michael Lipps, la De Tomaso Pantera di Pietro Silva e le Lancia Fulvia Sport Zagato Competizione di De Virgilio, nipote di Vincenzo Lancia, e Di Vincenzo, oltre alla rievocativa Porsche 911 di Salvo Manuli.

Anche Chico Paladino Florio ha partecipato alla riuscita di questo evento :”Abbiamo lavorato incessantemente in questi ultimi mesi per riportare Floriopoli a vivere, a pulsare, a far ascoltare agli appassionati il rombo di questi motori che da circa cinquantanni non tornavano su queste strade e ci auguriamo di aver incontrato il gradimento dei partecipanti e degli appassionati”.

La Prima Coppa Floriopoli¸ Concorso Dinamico per vetture d’epoca e da competizione, ha goduto del sostegno dei due main sponsor, la Casa Vinicola Casa Grazia e Audi Zentrum Palermo,  e del patrocinio della Città Metropolitana di Palermo, proprietaria delle strutture di Floriopoli, dei Comuni di Termini Imerese e Cerda ed in collaborazione con Casa Florio.

FLORIOPOLI – Breve storia

La cittadella della Targa Florio, con le strutture in muratura dei boxes, delle tribune e la torre dei cronometristi, meglio conosciuta come Floriopoli, nasce nel 1920. 

La prima edizione della Targa Florio, nel 1906, prende il via, come noto, dal rettilineo di Bonfornello, dove Vincenzo Florio fa allestire, in prossimità della linea ferroviaria, tutti i servizi necessari, ristorante incluso. Sono però strutture in legno, che verranno smantellate a fine gara.

Si andrà avanti con questa “location” per 3 anni, per poi trasferire il tutto alcuni chilometri più avanti, nella zona della stazione di Cerda. Siamo nel 1909 : si disputa una Targa in tono minore, vinta dal Barone Ciuppa. Vincenzo Florio si classifica al secondo posto.

Ma è solo nel 1920, dopo le tre edizioni disputate come Giro di Sicilia e la pausa del primo conflitto bellico mondiale, che nasce Floriopoli, con moderne strutture in muratura in grado di ospitare tutti i servizi indispensabili per lo svolgimento della gara. Per un chilometro a valle ed a monte delle Tribune la strada viene recintata con palizzate in legno i cui sostegni sono costituiti da eliche per idrovolanti della Aeronautica Ducrot, una delle aziende dei Florio.

Ma la notte del 1° ottobre 1923 un furioso incendio distruggeva parte delle tribune e tutto quanto vi era contenuto, come l’imponente quadro dei tempi ed altri importanti cimeli e ricordi della gara e dei suoi vincitori. Da Parigi, dove si trovava, Vincenzo Florio tranquillizzò tutti: “Ricostruiremo tutto e meglio di prima”. E così fu, e nel 1924 la Targa ebbe nuove infrastrutture, spostate di alcune centinaia di metri, nella posizione in cui si trovano oggi. A fianco delle Tribune venne elevato l’edificio in cui trovarono sistemazione, oltre al ristorante, la Sala Stampa, la Direzione Corsa ed i Cronometristi, che negli anni ’60 furono trasferiti nei locali realizzati sopra i boxes.