Quali sono le caratteristiche delle auto elettriche e di quelle alimentate a idrogeno o con i combustibili sintetici? Quali sono le migliori in termini di emissioni e sostenibilità ambientale? Ecco le risposte.
Le auto elettriche rappresentano davvero il futuro della mobilità? L’idrogeno e i combustibili sintetici potrebbero essere un’opzione migliore? Per un gran numero di scienziati, le risposte ci sono già. “Molti studi hanno dimostrato che la trazione elettrica è di gran lunga il metodo più efficiente per alimentare le auto” dichiara il Professor Maximilian Fichtner, esperto di fama internazionale sulla tecnologia delle batterie presso il Karlsruhe Institute of Technology (KIT). Ecco quali sono i cinque punti principali attorno a cui ruota il dibattito.
1. Le auto elettriche sono più efficientiLe auto elettriche sono quelle che sfruttano meglio l’energia: il 70% dell’energia generata raggiunge le ruote. Nel caso dell’idrogeno questo valore si attesta al 15-18%, per gli attuali motori a combustione al 20-24% e per i carburanti sintetici al 5-8%.Il motore elettrico è avvantaggiato da un principio molto semplice: l’energia viene stoccata nella batteria e inviata al motore secondo necessità. L’idrogeno, invece, passa attraverso un laborioso processo di produzione, trasporto e conversione prima di raggiungere le fuel cell dell’auto. Tutto questo si traduce in un’elevata perdita di energia. Nel caso dei carburanti sintetici, i cosiddetti e-fuel, le perdite sono ancora maggiori: per produrre 6 litri di e-Diesel, che bastano per percorrere 100 km (considerando un consumo medio di 6l/100 km), sono necessari 162 kWh di elettricità. “Con la stessa quantità di energia, un’auto elettrica può percorrere 1.000 km” spiega Fichtner. |
2. Le auto elettriche hanno autonomie sempre maggiori
L’autonomia delle auto elettriche attuali è già adatta all’uso quotidiano. La Volkswagen ID.3, per esempio, può percorrere fino a 549 km con la batteria da 77 kWh, fino a 426 km con quella da 58 kWh, e fino a 352 km con quella da 45 kWh (dati WLTP). Il progresso tecnologico – l’ottimizzazione di celle, batterie e gestione energetica – porteranno ad autonomie più elevate, anche fino a 1.000 km.
In questo campo, in particolare, il Gruppo Volkswagen sta lavorando con il partner QuantumScape allo sviluppo delle celle allo stato solido, con l’obiettivo di incrementare l’autonomia e ridurre i tempi di ricarica.
3. Le auto elettriche hanno la migliore carbon footprintI veicoli elettrici hanno la migliore carbon footprint, come dimostrano molti studi scientifici. Negli ultimi anni la sostenibilità delle auto elettriche è cresciuta molto, grazie ai progressi nella produzione delle batterie, all’aumento della loro durata e alla crescita delle energie rinnovabili prodotte in Europa.”Rispetto a quelle a combustione, le auto elettriche richiedono ancora più energia per la produzione. Ma se si utilizza elettricità green, il gap viene compensato dopo poche decine di migliaia di chilometri” afferma Christian Bauer, ricercatore del Paul Scherrer Institut (PSI). |
4. Le auto elettriche proteggono l’ambiente circostante
Le auto elettriche evitano o riducono le emissioni locali, con caratteristiche che le avvantaggiano notevolmente rispetto alle altre tecnologie: ciò vale anche per le emissioni di particolato e ossidi di azoto, oltre che per quelle acustiche.
In particolare, l’acustica sofisticata della Volkswagen ID.4 rende i viaggi molto confortevoli grazie ad accorgimenti come la forma degli specchietti esterni o l’insonorizzazione del telaio, dettagli che riducono il rumore emesso da motore, telaio e pneumatici, contribuendo alla silenziosità di marcia.
5. Le auto elettriche facilitano la rivoluzione energeticaA differenza dell’idrogeno o dei carburanti sintetici, una transizione totale all’elettrico ridurrebbe significativamente il fabbisogno energetico del settore dei trasporti, proprio grazie all’elevata efficienza energetica della trazione elettrica (di cui al punto 1).Basandosi sui dati del 2018, Fichtner stima un risparmio energetico di oltre il 75% nel settore dei trasporti se tutti i 48 milioni di vetture del parco circolante tedesco diventassero full-electric. Ciò è legato al fatto che, come spiegato sopra, le auto elettriche richiedono la generazione di meno energia. Al contrario, una transizione completa verso l’idrogeno farebbe crescere di un terzo il fabbisogno. |
Materie prime e sostenibilità
La diffusione della mobilità elettrica richiede l’espansione dell’infrastruttura di ricarica e l’utilizzo di materie prime, come litio e cobalto, con catene di approvvigionamento sostenibili. Il Gruppo Volkswagen è in prima linea su entrambi i fronti. All’inizio del 2021 ha introdotto un sistema innovativo di gestione delle materie prime, stabilendo standard di sostenibilità universali per l’estrazione e la lavorazione di 16 materiali a rischio. Tra questi ci sono quelli necessari per le batterie: litio, cobalto, nichel e grafite.
L’obiettivo è rendere le filiere trasparenti tramite audit certificati e con l’utilizzo della tecnologia blockchain. Già dal 2019 tutti i fornitori sono inoltre sottoposti a una valutazione di sostenibilità, in cui gli standard ambientali e sociali hanno lo stesso valore dei costi e della qualità.
Cobalto e litio
In Congo, Volkswagen e altri partner stanno conducendo il progetto Cobalt for Development, per migliorare le condizioni di salute e sicurezza, nonché la qualità della vita, delle persone che vivono nelle comunità intorno alle miniere. Volkswagen fa parte anche della Responsible Lithium Partnership, che sostiene la gestione responsabile delle risorse naturali, incluso il litio, nel Salar de Atacama, in Cile.
Stazioni di ricarica
Per quanto riguarda l’infrastruttura, invece, entro il 2025 il Gruppo Volkswagen punta a gestire in collaborazione con i partner circa 18.000 stazioni di ricarica rapida in Europa. Un dato che corrisponde al quintuplo della rete fast charge europea attuale, e che coprirà circa un terzo del fabbisogno totale previsto per il 2025.
Il Gruppo sta lavorando all’espansione della rete di ricarica rapida anche negli Stati Uniti e in Cina. Con Electrify America, in USA e Canada verranno installate 10.000 stazioni HPC entro il 2025, mentre grazie alla joint venture con CAMS ne verranno attivate 17.000 in Cina nello stesso periodo. Inoltre, attraverso la controllata Elli, il Gruppo fornisce wallbox per la ricarica domestica alimentate esclusivamente con elettricità proveniente da energie rinnovabili.
Fonte: Volkswagen – Shaping Mobility Hub
DATI DI CONSUMO DEI MODELLI CITATI
Volkswagen ID.3: consumo di energia in kWh/100 km (NEDC): 15,6-13,1 (combinato), emissioni combinate di CO₂ in g/km: 0; classe di efficienza: A+
Volkswagen ID.3 Pro S (77 kWh), 150 kW/204 CV: consumo di energia in kWh/100 km (NEDC): 14,1-13,5 (combinato), emissioni combinate di CO₂ in g/km: 0; classe di efficienza: A+
Volkswagen ID.3 Pro (58 kWh), 107 kW/146 CV: consumo di energia in kWh/100 km (NEDC): 14,1-13,4 (combinato), emissioni combinate di CO₂ in g/km: 0; classe di efficienza: A+
Volkswagen ID.3 Pure Performance (45 kWh), 110 kW/150 CV: consumo di energia in kWh/100 km (NEDC): 13,8-13,1 (combinato), emissioni combinate di CO₂ in g/km: 0; classe di efficienza: A+
Volkswagen ID.3 1ST: consumo di energia in kWh/100 km (NEDC): 14,5 (combinato), emissioni combinate di CO₂ in g/km: 0; classe di efficienza: A+
Volkswagen ID.4: consumo di energia in kWh/100 km (NEDC): 17,5-15,5 (combinato); emissioni di CO₂ in g/km: 0; classe di efficienza: A+
Volkswagen ID.4 1ST, 150 kW: consumo di energia in kWh/100 km (NEDC): 16,2 (combinato); emissioni di CO₂ in g/km: 0; classe di efficienza: A+
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