25 Dicembre 2024

ROLEX GRAN PREMIO ROMA: LYNCH REPLICA DOPO QUATTORDICI ANNI

L’Irlanda neppure quest’anno è riuscita a conquistare la Coppa delle Nazioni Banca Intesa Sanpaolo, tuttavia a Piazza di Siena l’89º CSIO Roma 2022 – Master d’Inzeo si è concluso nel migliore dei modi per i cavalieri dell’isola verde. Nella giornata conclusiva è stato infatti Denis Lynch a trionfare nel ROLEX GRAN PREMIO ROMA (h. 160 – 450.000 €), con Brooklyn Heights, ripetendosi peraltro a 14 anni di distanza dal suo precedente successo nella gara clou del concorso ippico romano, in sella a Lantinus nel 2008.

Nel secondo round del Gran Premio, al quale hanno partecipato i migliori tredici del primo percorso, Lynch è risultato ancora il più veloce tra i partecipanti esenti da errori (42”52). Il podio è stato completato dalla tedesca Jana Wargers, con Limbridge (43”19), e dal migliore degli italiani, Piergiorgio Bucci, con Cochello (45”78). Tra gli azzurri eccellente prestazione anche da parte di Emanuele Camilli, quinto con Chadellano PS (47”26).

Lynch, 46 anni, ha vinto l’oro a squadre agli Europei 2017 a Goteborg. A titolo individuale si è classificato 9º ai WEG di Caen 2014.
Salgono a 5 le vittorie irlandesi nel Gran Premio romano: oltre alle due di Lynch, nell’albo d’oro ci sono anche John Lewis (1938), William Ringrose (1961) ed Eddie Macken (1978).
L’Irlanda chiude questa edizione dello CSIO romano con un eccellente bilancio: prima del successo di Lynch nel Rolex Gran Premio Roma, c’erano stati quelli di Darragh Kenny in due categorie a tempo.

Premio n. 10 ROLEX GRAN PREMIO ROMA (h. 160 – 450.000 €): 1. Denis Lynch (Irl, Brooklyn Heights) 0/0 pen., 42”52; 2. Jana Wargers (Ger, Limbridge) 0/0, 43”19; 3. Piergiorgio Bucci (Cochello) 0/0, 45”78; 4. Nicola Philippaerts (Bel, Katanga V/H Dingeshof) 0/0, 46”57; 5. Emanuele Camilli (Chadellano PS) 0/0, 47”26.

LE PAROLE DEI PROTAGONISTI

Sul podio: Jana Wargers, Denis Lynch e Piergiorgio Bucci
In basso da sinistra: Marco Di Paola (Presidente FISE), Stefan Müller (direttore generale Rolex Italia), Alessandro Onorato (Assessore allo Sport Roma Capitale), Vito Cozzoli (AD Sport e Salute) – ph. Sport e Salute / S.Ferraro

Piergiorgio Bucci: «Prima di andare in campo, avevo visto soltanto il percorso di Jana Wargers: era stato pazzesco, ho pensato che non avrei mai potuto essere più veloce di lei. Ci ho provato soltanto perché eravamo a Roma, in casa. Ho cercato di togliere un tempo di galoppo, ma a quel punto Cochello ha rallentato sul percorso e non sono riuscito a essere più rapido.
In ogni caso sono ovviamente contentissimo. Ma sono ancora molto giovane (scherzando sulla sua età: ha 46 anni – ndr) e ho tempo per fare meglio… Non ho partecipato alla Coppa delle Nazioni perché ne avevo parlato con il selezionatore Marco Porro ed ero stato io a preferito così. Cochello da giovane era sempre sospettoso su riviera e acqua, specie gareggiando in erba, così ho scelto di non rischiare. Ora disputerò la Coppa a Rotterdam, su un campo in sabbia: l’obiettivo è quello di prepararlo per i Mondiali»

Jana Wargers: «Limbridge è stato un compagno di gara fantastico. Il primo round è stato nel complesso tutto impegnativo. Nel secondo il tracciato disegnato da Uliano Vezzani è stato caratterizzato dalla possibilità di guadagnare tempo stringendo le girate in avvicinamento ai salti. Bellissimo! Per me questo è il più importante risultato sin qui conseguito in carriera. Ringrazio anche il mio trainer Michael Cristofoletti».


Emanuele Camilli: «Sono contentissimo per come è andata, anche se il quinto posto poteva essere qualcosa di meglio. Chadellano ha saltato benissimo, ha dato il massimo. Avrei potuto togliere un secondo, lungo il percorso, ma non sarei comunque finito nei primi tre. Fortunatamente sono più giovane di Piergiorgio (Bucci: Camilli ha 39 anni – ndr) e avrò modo di riprovarci in futuro. Ora me ne torno in Germania, dove mi sono trasferito da parecchi anni dopo un periodo iniziale in Olanda (il padre è istruttore a Pomezia, nei dintorni di Roma – ndr). Ho avuto prima la fortuna di entrare nella scuderia di Paul Schockemöhle, in Germania, e poi di frequentare a Wellington, in Florida, quella di Kent Farrington, che considero il mio mentore».

Sul podio: Jana Wargers, Denis Lynch e Piergiorgio Bucci
In basso da sinistra: Marco Di Paola (Presidente FISE), Stefan Müller (direttore generale Rolex Italia), Alessandro Onorato (Assessore allo Sport Roma Capitale), Vito Cozzoli (AD Sport e Salute) – ph. Sport e Salute / S.Ferraro

«IL RINASCIMENTO SPORTIVO PASSA PER PIAZZA DI SIENA»

Da sinistra: Diego Nepi Molineris (Event Director e DG di Sport e Salute), Gianluca Quondam Gregorio (Sport Director), Sara Riffeser Monti (Show Director, Marco Di Paola (Presidente FISE) – ph. Sport e Salute – Simone Ferraro

Grande soddisfazione è emersa oggi a conclusione dell’89º CSIO di Roma Piazza di Siena – Master d’Inzeo nelle dichiarazioni dei vertici del Comitato Organizzatore dell’evento capitolino.

Marco Di Paola, presidente Fise: «Questa è stata un’edizione meravigliosa, la prima senza limitazioni. Un momento emozionante, sembrava il primo giorno di scuola. Voglio ringraziare il Comune e i romani per l’occasione, grazie a una intuizione con Diego Nepi Molineris vogliamo percorrere la strada che porta i monumenti a un’utilizzazione consapevole, rispettosa ma anche utile rispetto allo svolgimento di un evento sportivo. Piazza di Siena vuole essere un esempio, è stata un’edizione bellissima, un evento di gradissimo successo; Roma ospita tanti eventi in questo periodo e per noi è una soddisfazione essere uno di questi eventi»

Vito Cozzoli, presidente e amministratore delegato di Sport e Salute S.p.A.: «Quando un grande evento avvicina le persone allo sport, le rende protagoniste e costituisce un volano per l’economia e per il turismo, vuol dire che ha portato a termine la sua missione. Questo è accaduto a Piazza di Siena. Questo è accaduto in tutti gli eventi organizzati da Sport e Salute. Insieme alla FISE, ancora una volta, abbiamo fatto gioco di squadra e abbiamo creato un evento con numeri da record, aperto alle famiglie e ai cittadini. Un evento inclusivo, ecosostenibile e tecnologico con la novità del metaverso che ha permesso di coinvolgere le nuove generazioni. È stata un’edizione di Piazza di Siena in cui lo sport e la grande equitazione sono stati i protagonisti insieme agli spettatori, calati all’interno di una atmosfera magica, come quella di Villa Borghese, in cui storia, cultura, natura si fondono e regalano grandi emozioni. Maggio su un quotidiano è stato definito il “Wonderful May” di Sport e Salute, sottolineando il lavoro incessante della Società che tra grandi eventi, promozione dello sport e dei corretti stili di vita, sta facendo da motore al Rinascimento sportivo del Paese. E’ una definizione che ci piace, ma noi vogliamo che ogni mese sia “wonderful”. E intanto oggi ci godiamo ancora la grande bellezza di Piazza di Siena».

Diego Nepi Molineris, event director e d.g. di Sport e Salute: «Oltre 25mila spettatori, 3,5 milioni di euro di fatturato, un indotto per Roma che si aggira intorno ai 15 milioni, oltre 500 persone impiegate con un’età media di circa 27 anni. Anche il Polo è stato un successo al Galoppatoio con 2500 spettatori. A nome di Sport e Salute voglio ringraziare la Fise perché in questi anni di partnership abbiamo avuto condivisione e unione straordinaria, e solo con questi valori si possono raggiungere certi risultati. Riceviamo complimenti a livello internazionale, che ci onorano e ci spronano a fare sempre meglio. Da quando è iniziata questa partnership ci siamo posti un obiettivo, quello di far sì che Piazza di Siena non duri soltanto quattro giorni, bensì 365. Nelle prossime ore ultimeremo il percorso museale nella valle dei platani e abbiamo inoltre lanciato la proposta di un’area wi-fi free in modo da poter rendere Piazza di Siena un luogo per lavorare e studiare, ma anche da vivere per i bambini e i turisti, non solo romani. Questa unicità tra un evento e la sua legacy è un aspetto a cui teniamo tantissimo».


Sara Riffeser Monti, show director di Piazza di Siena: «L’apprezzamento che riceviamo è molto, soprattutto per la scenografia, ma non solo: i cavalieri vanno via e ci ringraziano, ma sappiamo che dipende tutto da loro. Noi siamo qui a rappresentare tutti quelli che hanno lavorato a questo evento, le persone che rimangono sempre dietro».

LAMAZE, TESTIMONIAL ROLEX, ESALTA PIAZZA DI SIENA

Eric Lamaze, testimonial Rolex, davanti alla Casina dell’Orologio a Piazza di Siena (ph. Rolex)

Ammirato fuoriclasse del jumping mondiale (oro individuale e argento a squadre a Pechino 2008, bronzo individuale a Rio 2016 alle Olimpiadi; bronzo individuale a Lexington 2010 ai WEG), due volte vincitore del Gran Premio Roma (nel 2011 con Hickstead e nel 2014 con Zigali PS), Eric Lamaze quest’anno è presente all’89º CSIO di Roma – Master d’Inzeo come direttore tecnico della squadra canadese.

Testimonial Rolex, Lamaze è stato protagonista di un “round table” con la stampa nella lounge del marchio svizzero. Nell’incontro il 54enne canadese ha spaziato a 360 gradi su tanti argomenti, spendendo parole splendide su Piazza di Siena.

«È tra i concorsi ippici più affascinanti del mondo, ma in assoluto non c’è un’altra location come questa. Fino a pochi anni fa lo CSIO romano aveva le tribune intorno al campo di gara. Noi cavalieri pensavamo magari che andasse bene in quel modo, e invece non ci siamo mai resi conto di quanto fosse bello questo luogo senza le tribune. Quindi preferisco di gran lunga che adesso sia così, libero da ogni struttura prefabbricata. Il pubblico può sedersi ovunque e rilassarsi sull’erba, seguendo le gare in totale relax, e questo è fantastico ed è anche un problema in meno per i cavalli, poiché hanno meno persone vicino a loro durante lo sforzo agonistico. E’ fantastico anche il fondo del campo di gara».