23 Novembre 2024

Come nasce un’auto elettrica: dalle batterie ai controlli finali

ŠKODA ha avviato la produzione dei pacchi batteria per la piattaforma MEB nello stabilimento di Mladá Boleslav. Ma come diventano parte delle auto elettriche? Ecco tutte le procedure e i controlli che devono superare prima che arrivino su strada.

Nello stabilimento ŠKODA di Mladá Boleslav è iniziata la produzione delle batterie che alimentano le ŠKODA 100% elettriche basate sulla piattaforma MEB, ovvero la ENYAQ iV ed ENYAQ COUPÉ iV.

Il pacco batteria è prodotto in tre versioni diverse, che si differenziano per il numero di moduli (8, 9 o 12) e dunque per la loro capacità totale. Gli accumulatori assemblati nell’impianto ceco vengono utilizzati non solo sui SUV elettrici ŠKODA, ma anche su diverse altre vetture del Gruppo Volkswagen.

La giusta carica per la mobilità elettrica

La batteria supera tutti i test necessari sulla linea di produzione e viene poi caricata a 14 kWh, cioè il 20-25% della capacità totale” spiega David Bolcek, specialista dell’assemblaggio di batterie MEB. Questo livello di carica è quello che serve per affrontare tutti i passaggi necessari nel processo di produzione, inclusa la messa in moto e il primo test drive.

La batteria lascia la linea produttiva già con tutti i connettori necessari per il collegamento con l’auto. Inoltre è già dotata della protezione sottoscocca, ovvero una piastra di metallo molto robusta che riveste la parte bassa della batteria e viene poi collegata al telaio del veicolo.

Come nasce un’auto elettrica?

Ma qual è il processo che permette ad una batteria da 500 kg – questo il peso della versione da 12 moduli – di diventare il cuore di un’auto elettrica? Quando arriva sulla linea di produzione di una ŠKODA, viene presa in carico da un robot che la posiziona su un supporto su cui si trova il telaio, dopodiché procede lungo la linea per i successivi lavori di assemblaggio.

In questa fase avviene il collegamento della batteria con gli altri componenti: “All’inizio connettiamo il cavo principale, che unisce il modulo anteriore e quello posteriore del veicolo. Al suo interno ci sono le linee dei freni, i cablaggi di comunicazione dei vari sistemi del veicolo, le linee di raffreddamento dei componenti ad alta tensione e gli stessi cablaggi arancioni dell’alta tensione. Colleghiamo il tutto per formare un’unità funzionale” racconta Josef Mulka, specialista delle batterie nella gestione del processo produttivo di ŠKODA.

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Il “matrimonio” tra telaio e carrozzeria

Nella fase successiva la batteria e alcuni altri componenti sono collegati ad una presa elettrica, affinché in seguito possano essere caricati.

Alla fine di questa procedura, il telaio è terminato e pronto per il “matrimonio”, termine con cui si indica il collegamento tra telaio e carrozzeria. La batteria viene fissata con 16 o 24 bulloni – a seconda del numero dei moduli e, quindi, delle dimensioni – lungo tutto il perimetro, più altri 4 al centro. Il “matrimonio” è effettuato interamente da un robot, che fissa anche l’asse anteriore e quello posteriore alla carrozzeria.

I controlli di sicurezza sulle batterie elettriche

Successivamente controlliamo il cablaggio di tutti i componenti, in diverse stazioni della linea di produzione” riprende Mulka. Quindi l’auto viene accesa: “Un tecnico utilizza un computer industriale, noto come MFT, per caricare il software sulle unità di controllo del veicolo, compresa la batteria. Il computer verifica che il veicolo contenga la batteria giusta con i parametri corretti, mentre il software di controllo della batteria viene caricato durante la sua produzione” conclude Mulka.

Quando tutte le connessioni e i parametri importanti hanno superato anche i controlli successivi, l’auto elettrica può essere avviata: prima viene acceso il connettore di servizio, poi quelli della batteria. In questo modo la rete ad alta tensione viene collegata fisicamente alla batteria per la prima volta, l’auto si avvia e parte per il controllo di qualità finale – dopodiché è pronta per essere consegnata al cliente.

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