14 Novembre 2024

ALPINE: UN KNOW-HOW UNICO PER LE SFIDE DI DOMANI


Mentre il settore automotive sta profondamente rimettendo in discussione il suo modello, Alpine Cars può contare sulle competenze del suo centro di ingegneria situato a Les Ulis, a sud di Parigi, per affrontare la sfida dell’elettrificazione. Robert Bonetto, Direttore Ingegneria di Alpine, ci spiega il know-how acquisito nel corso di oltre vent’anni dai suoi team, da tempo dediti ai modelli firmati Renault Sport.

Anche se Renault Sport Technologies è ufficialmente diventata Alpine Cars il 1° maggio 2021, gli ingegneri del centro di Les Ulis, a sud di Parigi, non hanno aspettato quella data per mettere la “materia grigia” in modalità “Blu Alpine”.

«È questo team che è riuscito a far rinascere l’A110 mantenendo tutta l’agilità, il piacere di guida e il ‘’fun to drive’’ dell’A110 di un tempo, ma trasponendoli in un’auto dei nostri giorni, pratica da usare nel quotidiano.»

Tre aree all’avanguardia

C’è da dire che, dal lancio dell’iconoclastica Spider, presentata nel 1995, gli ingegneri di Renault Sport hanno avuto più occasioni per dimostrare il loro talento nella auto sportive destinate alla strada. Lo dimostrano i record sul giro battuti nello spietato e selettivo Circuito del Nürburgring nella categoria trazione anteriore, così come il piacere provato dai proprietari dell’auto contraddistinta dalla sigla “R.S.”. Per Robert Bonetto, questa competenza si esprime in diversi ambiti: «A mio parere, sono tre le aree di competenza specifiche che spiccano al centro di ingegneria di Les Ulis: aerodinamica, riduzione del peso e aderenza al suolo.»

Per quanto riguarda l’aerodinamica, Alpine può contare su un ambiente particolarmente stimolante: «Abbiamo la fortuna di trovarci nella sfera di influenza di Alpine nel senso più ampio del termine, molto vicini al nostro team di Formula 1.  Pertanto, teniamo riunioni con i nostri colleghi della Formula 1 che apportano nuove idee. Sono sempre molto interessati a contribuire alle auto di serie, anche se è un lavoro piuttosto diverso dal loro. Tuttavia, gli ingredienti di base sono più o meno gli stessi. Per loro è una sfida molto interessante. D’altronde, l’A110 R, che è uscita di recente, ha appendici molto elaborate.»

L’Alpine A110R beneficia di elementi aerodinamici altamente sofisticati, come il suo spoiler posteriore con i suoi supporti a collo di cigno.

Non è un caso se l’alettone dell’A110 R è costituito da materiali compositi: «La leggerezza è al centro della sportività», ricorda Robert Bonetto. «Con il telaio e la carrozzeria completamente in alluminio, l’A110 ricorre a tecnologie di alluminio rivettato e incollato esclusive, che dimostrano tutto il nostro know-how nel settore. Oltretutto, l’A110 R si avvale di elementi in fibra di carbonio, mentre il nostro manifesto, l’A110 E-ternité, usa materiali ancora più innovativi come la fibra di lino prodotta in Normandia.»

Elettrificazione, una nuova quotidianità
Alcune aree di competenza di Les Ulis non si vedono a occhio nudo, ma si sentono quando si prende in mano il volante: «C’è un ambito che, secondo me, è davvero il fulcro della fama di Les Ulis da quando il centro è stato creato: riguarda tutto ciò che attiene all’aderenza al suolo», sostiene Robert Bonetto. Le settimane di sviluppo passate, ai tempi di Renault Sport, su una pista di collaudo tanto impegnativa e varia come il Circuito del Nürburgring hanno ampiamente contribuito ad affinare le competenze. Vi hanno contribuito anche il talento dei piloti di sviluppo… «I nostri piloti collaudatori sono in grado di cogliere una differenza di 0,2 millimetri di spessore della flangia del cerchio in carbonio», esclama ammirato il responsabile dell’ingegneria delle Alpine di serie. «Hanno anche permesso al responsabile della messa a punto di regolare l’auto in modo da ritrovare quel DNA sportivo che ci differenzia dagli altri.»

Tutto questo know-how è già stato sviluppato con successo sull’Alpine A110, ma anche ampiamente ripreso per la progettazione dei futuri modelli elettrici della gamma: «A tal fine, i nostri team hanno lavorato sulle basi della fisica: la ripartizione delle masse, ad esempio, in particolare con la soluzione piuttosto innovativa che prevede di separare la batteria in due unità, anteriore e posteriore. Hanno sviluppato anche una trasmissione dedicata all’auto elettrica senza rottura di coppia che offre una soluzione leggera e potentissima», spiega Robert Bonetto.

Il futuro di Alpine sarà elettrico, ma i modelli a batteria del marchio non perderanno nulla della loro sportività, anzi.

Il frutto di tutto questo lavoro sarà svelato solo tra qualche mese. Nel frattempo, i neuroni degli ingegneri di Les Ulis saranno più che mai sollecitati per coniugare il piacere della guida sportiva alla modalità elettrica. Ancora un po’ di pazienza!