Fortezza fino al 1400, poi santuario mariano. La Rocca di Sabbio Chiese ha una storia singolare ma continua a rappresentare il monumento di maggiore importanza del paese. Le sue vicende, gli affreschi cinquecenteschi e la posizione dominante sul paese e sulla Valle Sabbia ne fanno un riferimento obbligato per chiunque passi da queste parti. Ma non l’unico. Le chiese di Sabbio sono una rivelazione per le pitture che contengono, tutte datate dalla metà del 1400 ai primi anni del 1600 quando il paese ha vissuto un suo Rinascimento. Sono da vedere almeno la Parrocchiale di San Michele e la Chiesa di San Martino a Sabbio Sopra.
Tutti i paesi affacciati sulla sponda lombarda del Lago di Garda meriterebbero una sosta. Scegliamo Limone sul Garda, stretta intorno al romanico porticciolo ma che colpisce con la storica Limonaia Castel, dove vengono coltivati da oltre 300 anni i limoni più settentrionali d’Europa. I sapori sono protagonisti anche all’Oleificio, che racconta la storia della produzione olearia in zona, mentre il Museo dei Pescatori è stato allestito per tenere viva nella memoria la storia dei “vecchi mestieri”. Da qui parte anche la spettacolare Ciclovia che si dirige verso Riva del Garda superando i tratti più scoscesi della costa su passerelle a picco sul lago.
(Strudel)
A Rovereto si va al MART, il museo di arte contemporanea con una notevolissima collezione permanente. La visita delle seconda città del Trentino continua alla Casa d’arte futurista Depero, nel Castello tardo medievale sede del Museo della Guerra e al sito paleontologico delle Orme dei dinosauri in località Lavini di Marco. Sul Bondone sono state scritte pagine indelebili della storia del Giro. Nell’attesa dei corridori si fa il pieno di bellezza nel Giardino Botanico alpino, oppure si sogna all’Osservatorio astronomico Terrazza delle stelle, interessante anche prima che calino le tenebre.
Trento dista appena una decina di chilometri e pretende attenzione. Che ricambia con la magnificenza del Duomo di San Vigilio e delle facciate affrescate dei palazzi cinquecenteschi, con le opere d’arte custodite al Castello del Buonconsiglio e il recente MUSE- Museo delle Scienze disegnato da Renzo Piano.
Un’escursione in Val di Non porta infine nel regno delle mele, una delle glorie agroalimentari del Trentino. Se gustate nel luogo dove sono cresciute sembrano ancora più buone, ma sarà anche curioso scoprire che Melinda ha scelto di stoccare e conservare i frutti raccolti in celle ipogee ricavate nelle gallerie di una miniera in disuso. Un metodo innovativo e, soprattutto, green.
(Piazza del Duomo a Trento)
Post simili
MANCA UN MESE ALLO START SKI CLASSICS. SCALPITANO GLI “AZZURRI” DEL TEAM ROBINSON
IN VAL DI FIEMME ‘TEAM26’ IL PROGRAMMA DI VOLONTARIATO. SEI SERATE PER CANDIDARSI AI GIOCHI DI MILANO CORTINA 2026
SKIRI ABBRACCIA LO SCI DI FONDO. BOZZETTI “GHIACCIATI” IN VAL DI FIEMME