In occasione dei 140 anni dell’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti, il Palazzo Piacentini di Roma ospita la mostra, organizzata dal MIMIT, per promuovere e valorizzare l’industria italiana e le sue eccellenze.
Oltre 100 le aziende partecipanti, con affissioni pubblicitarie, materiale foto-video e storia dei loro stemmi. Tra i protagonisti ci sono i marchi italiani di Stellantis: Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Maserati.
Nel 1910, nasce la società A.L.F.A. (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili), che si distingue non solo per il suo Design italiano ma anche per i primati sportivi che l’hanno resa unica al mondo. Lo stemma del brand incorpora elementi distintivi di Milano mentre la comunicazione è sempre stata focalizzata ad esaltare l’emozione unica che trasmette la guida di un Alfa Romeo.
Nel 1899, nasce la Fabbrica Italiana di Automobili Torino (F.I.A.T.), avviando un’avventura che da 125 anni segna l’automotive, una storia fatta di persone e di rilevanza sociale. Il primo logo della Casa appare su un manifesto pubblicitario del pittore Giovanni Carpanetto. La comunicazione dell’iconica 500 del 1957, insieme a quella delle eredi del 2007 e del 2020, è al centro della mostra romana.
Lancia viene fondata a Torino il 27 novembre 1906 da Vincenzo Lancia e in questi oltre 117 anni ha scritto la storia di tre grandi categorie di vetture: le city car, le ammiraglie e vetture compatte. Oggi il marchio riparte dall’Italia con la Nuova Lancia Ypsilon, in cui debuttano il nuovo logo e il nuovo linguaggio di design.
Fondata nel 1914 a Bologna, da Alfieri Maserati e i suoi fratelli, Maserati è sinonimo di auto eleganti e prestigiose, caratterizzate da un perfetto equilibrio tra design, prestazioni e artigianalità italiana. Il suo emblema è il Tridente, ispirato alla statua di Nettuno che sovrasta Piazza Maggiore, così come la sua comunicazione è incentrata sulla sofisticata meccanica, l’attenzione ai dettagli e il massimo comfort.
TORINO- Dal 13 febbraio al fine marzo 2024, si svolgerà a Roma la mostra “Identitalia The Iconic Italian Brands”, organizzata dal Ministero delle imprese e del made in Italy (MIMIT), con l’intento di promuovere e valorizzare l’industria italiana e le sue eccellenze. Ospitata presso la sede del Ministero, a Palazzo Piacentini in Via Veneto n. 33, la suggestiva rassegna celebra i 140 anni della costituzione dell’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti ed è dedicata ai marchi che hanno fatto la storia del nostro Paese, tra cui gli iconici brand italiani di Stellantis: Alfa Romeo, Lancia, FIAT e Maserati. Ciascuno di essi ha fornito fotografie, video e manifesti pubblicitari, molti dei quali originali dell’epoca, che ripercorrono la storia dei singoli marchi attraverso l’evoluzione dei loro logotipi e di alcune famose campagne di comunicazione entrate nell’immaginario collettivo. Oltre ad impreziosire gli stand dedicati ai quattro marchi italiani, il materiale iconografico sarà utilizzato per il catalogo della mostra.
Alfa Romeo
Il mito Alfa Romeo si fonda non solo su vetture da strada e concept car che hanno segnato la storia del design dell’industria automobilistica italiana ma su una serie di primati sportivi che l’hanno resa unica al mondo, così come il suo stemma incarna perfettamente il suo DNA di Sportività Italiana dal 1910. Del resto, pochi elementi caratterizzano l’identità di una casa automobilistica come il marchio apposto sulla calandra. Nel caso di A.L.F.A. prima e di Alfa Romeo dopo, lo stemma vuole ribadire le origini milanesi della fabbrica e rappresenta, con le sue variazioni negli anni, lo specchio delle vicende storiche dell’azienda e dell’Italia. La croce del Comune di Milano, il Biscione Visconteo e la scritta Alfa Romeo (solo A.L.F.A. fino al 1918) sono infatti gli elementi rimasti sempre dalla nascita del Marchio. Il 24 giugno 1910, viene ufficialmente registrata la nuova società A.L.F.A., Anonima Lombarda Fabbrica Automobili e l’amministratore delegato Ugo Stella chiede a Merosi di predisporre lo stemma che avrebbe dovuto ornare il radiatore delle future vetture. Le cronache narrano che il giovane disegnatore Romano Cattaneo avesse riferito a Merosi di esser stato colpito dal Biscione Visconteo, visto sulla torre del Filarete durante l’attesa mattutina – in Piazza Castello – del tram n. 14. Il progettista piacentino non solo accettò il suggerimento, ma abbozzò, davanti al collaboratore, lo stemma. Aggiungendo nel contempo la Croce Rossa in campo bianco, e racchiudendo il tutto in un disco di colore blu che riportava – in color oro – le scritte A.L.F.A. e MILANO, separate da due nodi sabaudi. Il bozzetto viene approvato dal Cavalier Ugo Stella e lo stesso Cattaneo viene incaricato del disegno definitivo per la messa in produzione. Il primo grande cambiamento avviene nel 1919: l’azienda è passata sotto il controllo di Nicola Romeo e sullo stemma compare la scritta ALFA ROMEO. Nel 1925 la GP Tipo P2 vince il Primo Campionato del Mondo per vetture Grand Prix e per festeggiare viene aggiunta una corona d’alloro intorno al marchio. In quegli anni il logotipo Alfa Romeo intreccia la sua storia con un simbolo che entrerà nella leggenda, il Quadrifoglio, che da oltre un secolo identifica le più performanti creazioni del marchio. La prima vettura Alfa Romeo ornata con il Quadrifoglio è stata la RL “Corsa” del pilota Ugo Sivocci, che vinse la XIV edizione della Targa Florio nel 1923, conquistando così il primo dei dieci allori del marchio in questa prestigiosa competizione. E lo stesso emblema portafortuna risalta sulla “P2” di Brilli Peri quando nel 1925, a Monza, trionfa nel primo “Campionato Mondiale di corse automobilistiche”, il primo dei cinque Titoli Mondiali vinti dall’Alfa Romeo. Nel 1950 e nel 1951, Giuseppe “Nino” Farina e Juan Manuel Fangio portano le Alfa Romeo 158 e 159, le mitiche “Alfetta”, al successo nei primi due Campionati Mondiali di Formula 1. Negli anni Sessanta, poi, il Quadrifoglio caratterizza la versione “ready-to-race” della “Giulia”, la “TI Super”, per poi affiancarsi al triangolo azzurro dell’Autodelta per diversi decenni: dalla “GTA” alla “33” fino ai due Campionati Mondiali Prototipi della “33 TT 12” (1975) e della “33 SC 12” (1977). Il Quadrifoglio spicca anche sulla 155 V6 Ti che nel 1993 trionfa nel “DTM” e sulle 156 Superturismo che brillano tra 1998 e il 2004. Torniamo allo stemma della Casa, che viene profondamente rivisto al termine del secondo conflitto mondiale: i nodi sabaudi lasciano il posto – con l’avvento della repubblica – a due linee ondulate, mentre lo stemma viene stilizzato e realizzato in metallo stampato verniciato ad un solo colore. Dal 1950, con la 1900, ritorna il marchio in ottone smaltato che, nel 1960, lascia il posto a uno identico realizzato in materiale plastico. A partire dal 1972, con l’apertura dello stabilimento Alfasud di Pomigliano d’Arco, scompare la scritta MILANO. Contemporaneamente il biscione viene semplificato e la seconda spira non è più arrotolata su sé stessa. Nel 1982, un’ulteriore stilizzazione: la corona d’alloro scompare, lasciando il posto a una linea dorata. Il 24 giugno 2015, con il lancio della Giulia nell’appena inaugurato Museo Alfa Romeo, viene presentata una nuova evoluzione del logo. Altrettanto memorabile è l’evoluzione della comunicazione del brand, che passa dai manifesti degli anni Venti ispirati al Futurismo italiano alle recenti campagne con i piloti Alessandro Nannini, Jorge Lorenzo e Kimi Raikkonen, che rinviano al DNA sportivo del Brand. Inoltre, registi come Brugia, Todorovic, Bay e Sorrentino hanno messo in scena la “Meccanica delle emozioni”, accompagnandola con colonne sonore e luoghi rappresentativi della bellezza italiana, come in “The Beauty In Driving”. Senza dimenticare due campagne che cristallizzano la concezione dell’automobile non come risposta ad una necessità, ma come passione che la Treccani definisce alfisti. Ci riferiamo alla campagna “Senza cuore saremmo solo macchine” realizzata dall’agenzia creativa Leo Burnett e diretta da Kevin Fitzgerald, in cui Uma Thurman declama versi di Shakespeare; e alla poetica comunicazione “Il cuore ha sempre ragione” di United, diretta da Luca Maroni, in cui ritroviamo un frammento dell’Elogio alla follia di Erasmo da Rotterdam.
Fiat
È l’11 luglio 1899 quando il cavaliere Giovanni Agnelli, l’avvocato Lodovico Scarfiotti e il conte Emanuele Bricherasio di Cacherano entrano nello studio notarile di Ernesto Torretta, in via Arsenale numero 6 a Torino, per depositare l’atto di costituzione della Fabbrica Italiana di Automobili Torino. Inizia così una delle avventure più affascinanti del XX secolo, una storia fatta di uomini, motori, strade, tecnologia e anche arte. Tra questi, il pittore torinese Giovanni Carpanetto, incaricato dalla nascente società di realizzare un manifesto pubblicitario per l’evento. In alto a sinistra, l’artista dipinge una piccola pergamena con le iniziali della ditta opportunatamente puntate, in modo che il nome F.I.A.T. non venga letto come vocabolo unico, dato l’impegnativo riferimento biblico. Ed è proprio quel logo, apparso nel 1899 su un manifesto pubblicitario, a diventare il primo marchio della Casa torinese. Riprodotto su una placca di ottone, in stile rococò, bene si addice ai gusti del periodo e alla foggia delle prime vetture, esteticamente ancora molto simili alle carrozze trainate da cavalli. Da allora il logo muta altre volte accompagnando le pietre miliari della Casa automobilistica, spesso ad opera di designer di fama internazionale come Armin Vogt e Maurizio di Robilant. L’attuale logo con lettering di colore argento, fa la sua comparsa sul portellone posteriore con il lancio della Nuova 500e –elettrica- nel 2020. Al seguente link è possibile conoscere la storia dei 14 loghi comparsi sulle calandre delle vetture Fiat in 125 anni. Tra queste un posto speciale spetta all’iconica 500 del 1957 e alle sue eredi: la Fiat 500 del 2007 e la Nuova 500e del 2020. Per immaginare il futuro della 500, e dare vita alla Nuova 500e, Fiat è partita dal suo gioiello più prezioso che ha influenzato la cultura, la mobilità, le abitudini degli automobilisti e la storia dell’automotive con il suo design, lo stile, la sua rilevanza e la sua forte personalità. Così è stato per la prima generazione, quella che negli anni Sessanta ha dato mobilità e libertà, diventando un vero fenomeno di costume. Con la seconda generazione, lanciata nel 2007, Fiat 500 ha introdotto nel mondo delle city car il concetto di coolness e di fascino, diventando un’icona di moda e di stile che dall’Italia ha conquistato il mondo. E nel 2020 è stata lanciata la terza generazione, la nuova 500e, la prima elettrica del Brand e – allora – del Gruppo. Una icona che ha rivoluzionato la mobilità urbana rendendola sostenibile. Il “fenomeno” 500e – pensato, sviluppato e prodotto in Italia- ha portato il Made in Italy, il sorriso e la Dolce Vita nel mondo.
Alla mostra “Identitalia The Iconic Italian Brands” molto spazio dello stand Fiat sarà dedicato alla comunicazione proprio della piccola-grande vettura che ancora oggi si fa portatrice di valori condivisi e connessi al territorio italiano. “Miracolo italiano” e “Macchina amica, moderna ed economica” sono solo alcuni degli slogan con cui la 500 ha attraversato la storia della comunicazione pubblicitaria italiana. Un esempio della sua forza è lo spot “Appartiene a tutti noi” del 2007 con la voce di Ricky Tognazzi, immagini fotografiche d’archivio, scene del film “Nuovo cinema paradiso” di Tornatore e come tappeto sonoro “Back To Life” Giovanni Allevi. Con questa pubblicità “italianissima” Fiat si identifica con l’Italia, con i suoi personaggi e con la sua cultura.
Lancia
Lancia è un’eccellenza amata in tutto il mondo, un simbolo della cultura italiana “del bello e del ben fatto” che ha dato vita a icone da sogno, scelte da divi del cinema di ogni epoca, da politici e star internazionali, da scrittori e artisti. Parlare di quanto Lancia sia amata in tutto il mondo, significa sicuramente parlare anche del marchio che ha vinto di più nelle competizioni Rally. Forte di un glorioso passato, dunque, Lancia guarda al futuro con grande impegno e ambizione, avendo sempre a cuore i propri valori, come innovazione e design senza tempo, uniti a sostenibilità, centralità del cliente e responsabilità sociale.
Il marchio Lancia venne fondato a Torino il 27 novembre 1906 da Vincenzo Lancia, già noto nell’ambiente automobilistico, grazie a diverse vittorie sportive. La prima vettura prodotta nel 1908 è la Lancia 12 HP, una vettura fuori dagli schemi per il tempo con chassis basso e leggero, munito di trasmissione a cardano, al posto delle catene, e che divenne un vero e proprio successo per l’epoca con più di 100 unità vendute. La fama di Lancia cresce e il marchio supera il primo conflitto mondiale, al termine del quale si succedono altri modelli di grande qualità, tra i quali la Lambda, l’Augusta e l’Aprilia. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1950 Lancia presenta l’Aurelia, la prima vettura al mondo a montare un motore V6, che trionfa in diverse competizioni e spinge Gianni Lancia, il figlio di Vincenzo, a fondare un reparto corse dedicato alle gare su strada, che verrà chiamato Scuderia Lancia. Nel 1956 il marchio si concentra sulle ammiraglie con vetture iconiche come la Flaminia e Flavia, la prima vettura italiana con motore a trazione anteriore. All’inizio degli anni 70, riprende il reparto sportivo che, con la Stratos, la 037 e poi con la Delta, dominerà per più di 20 anni il mondo dei rally e consentirà a Lancia di entrare nell’Olimpo del Motorsport: 15 Campionati mondiali rally, tre Campionati del mondo endurance costruttori, una 1000 miglia, due Targa Florio e una Carrera Panamericana. Fuori dall’ambito sportivo, al Salone di Ginevra del 1985 debutta la piccola Y10 che rivoluziona il concetto di automobile da città portando caratteristiche di classi superiori in questo segmento. La Ypsilon diventa ben presto una vettura di grande successo: oltre 36 serie speciali, 4 generazioni, sul podio in Italia nel proprio segmento. Inoltre, con la quota migliore di sempre negli ultimi 2 anni, la Ypsilon è la vettura Lancia più venduta di sempre, con oltre 3 milioni di unità e 1 milione di unità di parco circolante.
Oggi Lancia riparte con la Nuova Lancia Ypsilon, il primo dei tre nuovi modelli previsti dal piano strategico a 10 anni che la riporterà ad essere un marchio desiderabile, rispettato e credibile nel mercato premium Europeo. E sarà proprio la nuova vettura a portare al debutto il nuovo logo, frutto di una rilettura dei sette precedenti emblemi che si sono succeduti in 117 anni: dal primo logo del 1907 a quello del 2007. Oggi, in occasione dell’entrata di Lancia nel mondo della mobilità elettrica, il logo si rinnova prendendo ispirazione principalmente da quello del 1957, introdotto per la prima volta sulla Lancia Flaminia, dando vita a un autentico gioiello, molto classico nella sua estetica, dove elementi di semplicità e purezza grafica incontrano elementi di preziosità, in termini di colori, materiali e trattamenti. Realizzato in alluminio ed espressione dei nuovi codici grafici del Marchio, il nuovo logo è “avvolto di luce” ed è il risultato di tecnologie utilizzate non solo nel mondo automotive, ma anche in ambiti molto diversi, come dimostra la spazzolatura circolare tipica del quadrante degli orologi. Il nuovo logo Lancia è Progressive Classic, in quanto rilegge tutti gli elementi distintivi del marchio storico, il volante, la bandiera, lo scudo, la lancia e la scritta, ma li reinterpreta per renderli moderni e proiettarli nel futuro. Nuova anche la scritta Lancia con un font originale, che prende ispirazione da una delle eccellenze italiane più legate alla storia del marchio, la Moda, “firmando” il futuro del marchio per renderlo desiderabile, rispettato e credibile nel mercato premium Europeo. Il nuovo logo è parte integrante della nuova Brand Identity che coinvolgerà i concessionari europei, che verranno rinnovati in tempo per il lancio della Nuova Lancia Ypsilon.
Maserati
Maserati, marchio modenese dalla lunga storia ricca di passione, unicità e innovazione, che in oltre un secolo di attività ha saputo creare vetture iconiche e portare il Tridente sulle strade di tutto il mondo. Disegnare delle auto impermeabili allo scorrere del tempo non è solo una questione di estetica, ma si riconosce nella capacità di dare forma a una perfetta fusione tra eleganza e funzionalità. Le automobili Maserati rappresentano la straordinaria maestria artigianale italiana unita alla forza della tecnologia più all’avanguardia.
Il marchio nasce dallo slancio dei fratelli Maserati per gli sport motoristici e le automobili. È Alfieri Maserati che, nel 1914 a Bologna, insieme ai fratelli inaugura le “Officine Alfieri Maserati” mentre in parallelo sviluppa l’interesse per l’attività sportiva, alla quale si dedica dapprima elaborando vetture da corsa per i propri clienti e in seguito costruendo auto per gareggiare con il proprio nome e marchio. Negli anni Maserati si afferma nel mondo delle competizioni e l’azienda passa così dalla preparazione di auto da corsa alla produzione di vetture finite. Nel 1947 si aggiunge la produzione di vetture stradali. Oggi, il nome Maserati è sinonimo di auto di lusso dal design elegante, unito a eccellenti prestazioni sportive, caratterizzate inoltre da quella esclusività tipica dell’alto artigianato italiano. Il glorioso passato nel mondo delle corse è ancora oggi una caratteristica distintiva del marchio, che alla sua immancabile spinta innovativa unisce un indissolubile spirito sportivo.
L’emblema di Maserati è il Tridente, un omaggio alla città di Bologna. L’ispirazione fu la statua di Nettuno con il suo immancabile arpione, che ancora oggi sovrasta la famosa fontana simbolo di Piazza Maggiore, dove nelle vicinanze un tempo sorgeva l’officina di Alfieri. Il pittogramma è stato progettato da Mario Maserati, l’unico fratello scevro dalla passione per i motori, che ha lasciato però un tributo estremamente significativo e imperituro all’azienda familiare.
La comunicazione Maserati è incentrata sul racconto delle proprie vetture attraverso la performance, la meccanica sofisticata e l’eleganza, enfatizzando il lusso, l’attenzione ai dettagli e il comfort dei propri veicoli. Con la Maserati A6 1500, nata nel 1947, Maserati crea il concetto tuttora attuale di GranTurismo, risolvendo l’equazione impossibile di coniugare performance sportive con la comodità adatta alle lunghe percorrenze. GranTurismo continua a offrire lo stesso perfetto equilibrio di stile unico, tecnologia avanzata e prestazioni, il tutto racchiuso in una carrozzeria tipicamente italiana. Nel 2023 la Casa del Tridente ha reso omaggio all’ultimo capitolo della sua iconica stirpe di vetture con motore V8, che ha venduto oltre 100.000 esemplari dal lancio della Maserati 5000 GT nel 1959. Per celebrare la fine della produzione del leggendario motore V8 biturbo da 580 CV, Maserati ha creato Ghibli 334 Ultima (il numero indica la sua velocità massima in chilometri orari) e Levante V8 Ultima. Tra le vetture più conosciute di Maserati troviamo la Quattroporte, che racchiude in una singola creazione un viaggio nel motorismo più esclusivo, quello delle berline sportive di lusso, e che dal suo debutto nei primi anni Sessanta ha raccolto consensi, ispirando di volta in volta le generazioni successive.
L’attuale gamma Maserati comprende Levante, il primo SUV prodotto da Maserati, Grecale, il SUV “everyday exceptional”, e GranTurismo, l’iconica grand tourer italiana; tutti modelli caratterizzati dalla ricercatezza nei materiali e da soluzioni tecniche d’eccellenza. Il top di gamma è rappresentato dalla super sportiva MC20 e la spyder MC20 Cielo, spinte dall’innovativo motore V6 Nettuno, 100% Maserati, che ha introdotto tecnologie derivate dalla F1, per la prima volta disponibili su un propulsore destinato a un’auto di serie. La nuova GranTurismo è disponibile sia con il performante motore V6 a benzina, derivato dal motore Nettuno, sia in versione 100% elettrica, la GranTurismo Folgore, prima vettura nella storia del marchio modenese a adottare tale soluzione. Al momento la gamma full electric comprende anche Grecale Folgore, il primo SUV Maserati 100% elettrico.
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